Approfondimento: “Maria Ausiliatrice” un titolo antico e nuovo per la Madre dell’Umanità

Tante sono le litanie lauretane (e non solo) che si attribuiscono a Maria.
Come quasi infinite sono le Madonne alle quali tantissima gente del popolo ricorre con speranza e spesso con trepidazione.
Ogni paese, si può dire, ha qualche cappella, qualche chiesa e perfino cattedrali dedicate a Maria.
E poi ci sono le Madonne protettrici di nazioni, i santuari mariani sparsi nel mondo. Diversi e importanti sono diventati mete di incessanti pellegrinaggi anche in Italia come pure nella nostra regione. L’elenco sarebbe lunghissimo: noi lo sappiamo perché nella preghiera e nei nostri ricordi, in tutti, c’è una Madonna da venerare in maniera speciale e personale. Questa è la bellezza che esprime la riconoscenza per Colei che ci è stata data come Madre dallo stesso Gesù, dal Dio incarnatosi in lei, ancilla Domini, serva del Signore, come lei stessa si è definita nel meraviglioso e rivoluzionario cantico del Magnificat.
C’è tuttavia una invocazione che riassume tutta la potente forza di Maria, nata dalla piccola grande terra di Palestina, da sempre terra di lacrime ed esposta di continuo ai soprusi dell’ingiustizia, ieri come ai nostri giorni. Una terra insanguinata che attende la giustizia del regno di Dio nella conversione e nella pace.
L’appellativo rivolto, fin dai primi secoli a Maria, è quello di Aiuto dei cristiani, Maria Auxilium Christianorum. Si comprende subito che Lei, Maria Ausiliatrice, è la sicurezza di tutti coloro che si definiscono veri cristiani, sull’esempio di Dio, suo Figlio in terra. Quel Figlio, Gesù, che da Lei e dal suo sposo Giuseppe aveva imparato a vivere, a frequentare la sinagoga, a lavorare, ad amare e a diventare adulto nella semplicità e nell’unione di una famiglia.
La sicurezza di Maria, il suo provvidenziale aiuto per noi credenti trova fondamento in un riferimento diretto a Gesù, iniziato, storicamente, fin dalle nozze di Cana. L’invocazione Aiuto dei cristiani con Pio VII, liberato a Fontainebleau dopo essere stato prigioniero di Napoleone, nel 1814, trova una sua data, una sua festa celebrativa: il 24 maggio. Tutto è racchiuso nel maggio delle rose, nel maggio mese di Maria per eccellenza, il maggio dei fioretti e del rosario.
Quanti sono a questo riguardo i ricordi! E anche il sacerdote piemontese fondatore dei Salesiani, san Giovanni Bosco, insieme con santa Maria Domenica Mazzarello, istituisce l’ordine delle suore di santa Maria Ausiliatrice. Un segno importante. E successivamente sorgeranno tante parrocchie anche nelle diocesi della nostra terra veneta e tutte dedicate a santa Maria Ausiliatrice.
Si trova infatti in Lei una fiducia autentica e sempre attuale, che supera il limite dei nostri tempi.
Maria, l’Ausiliatrice, diventa compagna di viaggio, madre e modello di tutti perché prima di noi ha gioito, sofferto e incoraggiato sempre come tante nostre madri dalla tempra forte e ricca di umanità. Il suo aiuto è dettato solo ed esclusivamente dall’Amore. Possiamo stare sicuri di questo in ogni momento. Quando la invochiamo ci ascolta malgrado la nostra fretta e la nostra impazienza.
Dovremmo forse convincerci di più sulla sua protezione e abbandonarci alla sua opera di mediazione preziosa.
Per Mariam ad Jesum, per mezzo di Maria arriviamo a Gesù. Quanti esempi abbiamo avuto in questo! In famiglia, in momenti forti di preghiera, in pellegrinaggi, in letture e meditazioni abbiamo provato in tanti a comprendere il suo insegnamento e la sua promessa di esserci accanto Sempre da Madre. Ogni giorno, dalla mattina alla sera, per noi e per tutte le persone che ci vogliono bene e che noi stessi amiamo, o Maria Ausiliatrice, metti una mano sulla nostra testa. Aiutaci ad essere accanto, come possiamo, alle sorelle
e ai fratelli di questo mondo diventato a volte troppo incomprensibile. Aiutaci a vedere la Via, la Verità e la Vita. Siamo fiduciosi con Te, prima cellula della Chiesa di un Vangelo da proclamare.

Ai margini di città
Ai margini di città, suburbio
dove sono nato solo una cappella
di Santa Maria Ausiliatrice
confortava famiglie e popolo.
Infine la chiesa voluta
da un prete coraggioso
e dalla sua gente semplice
mi ha cresciuto ragazzo.
La porterò sempre nel cuore
adesso nelle mie giornate
dai racconti di nonno.

Mario PavanDirettore Responsabile de “Il Veneto Mariano”