La partecipazione ai pellegrinaggi a Lourdes, fin dal primo viaggio, è per me un’esperienza unica e irrinunciabile di vita, ricca di emozioni che contribuisce ad arricchire il mio bagaglio personale.
Quest’anno il pellegrinaggio a Lourdes appena terminato, è stato diverso rispetto agli anni precedenti in cui partecipavo come barelliere, quindi come accompagnatore o addetto ai servizi ai piani del Salus o al trasporto, in quanto mi ha visto nella mia nuova veste di animatore di pellegrinaggio, un ruolo importante, gratificante e impegnativo.
In particolare, in questo mio nuovo ruolo, ho avuto l’opportunità di accompagnare i pellegrini nei luoghi (Passi di Bernadette) che hanno contraddistinto la vita di questa bambina povera, malata e ignorante che, nonostante tutto, ha avuto la fortuna di incontrare la Beata Vergine; dover illustrare in prima persona, la vita di Bernadetta, i suoi luoghi e la sua famiglia, è stato per me un momento di grande effetto emotivo, di responsabilità e anche fonte di una certa preoccupazione per il fatto di essere in grado o meno di ricoprire questo ruolo con serietà, competenza e in termini comprensivi per i pellegrini che hanno deciso di partecipare al percorso per conoscere la vita di Bernadetta che ha reso Lourdes, questo luogo “la città dei miracoli”, uno dei centri di maggiore spiritualità nel mondo.
Nonostante il mio timore e preoccupazione iniziali, posso dire che questa nuova esperienza sia andata bene e mi abbia di fatto responsabilizzato, e che mi spinga a voler essere utile a quelle persone che, in quanto pellegrini, magari per la prima volta a Lourdes, abbiano il desiderio di conoscere non solo la storia di Bernadette, ma anche i luoghi della sua vita e delle altre peculiarità legate a Lourdes e alle apparizioni della Madonna.
Lourdes, un’esperienza da vivere; quando incontro persone, amici che nella loro vita non sono mai andati a Lourdes, dico che è da visitare, un luogo dove ci si rende consapevoli di come la vita per alcuni è stata meno fortunata rispetto ad altri, ma, nonostante ciò, incontri malati che ti illuminano con il loro sorriso, ti parlano della loro vita, della loro malattia spesso come se nulla fosse… e ciò ti aiuta a valutare e fare una serie di considerazioni sulla tua vita, sulla tua condizione magari, e ti rendi conto quanto, rispetto a loro, i tuoi non siano i veri problemi.
Anch’io, a volte mi lamento, perché lamentarsi è umano, è parte di noi stessi, ma a Lourdes, fin dal mio primo pellegrinaggio come semplice pellegrino, ho potuto constatare come i malati che, affranti dalle loro storie e dalle loro sofferenze, avrebbero mille motivi per essere abbattuti, rattristati e demoralizzati, in realtà sono loro che ti danno coraggio, carica e convinzione che la vita
è comunque bella e degna di essere vissuta.
Lourdes è una carica di adrenalina, una fonte di energia e di fiducia per superare i momenti bui che possiamo incontrare nella nostra vita. Ogni anno il pellegrinaggio a Lourdes ti riserva cose nuove, diverse sempre emozionanti e toccanti, che rimangono un bagaglio e che porto dentro di me come insegnamento e consapevolezza che mi aiutano nella vita di tutti i giorni.
Lourdes è una scuola di vita mi viene da dire; un’esperienza che consiglio a tutti e che mi ha insegnato personalmente a valutare le cose e i problemi della vita da un punto di vista diverso rispetto a quello in cui ero abituato.Un grazie per questa mia nuova esperienza a quelli che hanno creduto in me, che hanno riposto in me la loro fiducia per questo nuovo incarico che cercherò di svolgere con tutto il mio impegno e secondo le mie capacità, quale utile contributo nell’accompagnare le persone che parteciperanno ai pellegrinaggi nei luoghi cari della vita di Bernadette.
Luca Biasi



