Che esperienza di risveglio della mia fede! La Madonna di Lourdes è sempre stata una storia da ascoltare e leggere, ma Sua eccellenza Rev. Mons. Giuliano Brugnotto vescovo di Vicenza, mi ha concesso l’opportunità insieme ad altri fratelli africani sacerdoti studenti della diocesi di Vicenza da vari paesi dell’Africa, di visitare la Madonna di Lourdes. Avevo davvero molto da chiedere alla Madonna in questo pellegrinaggio, ma dopo aver visitato i malati nelle loro carrozze, mi sono sentito davvero sconvolto del loro dolore, ma allo stesso tempo benedetto di essere vivo. La mia preghiera è cambiata quando ho visto due giovani anime di nome Federico e Alice il cui compleanno era stato festeggiato in treno. Per questi due la mia preghiera era una sola: che la Madonna doni loro la salute in modo che possano lavorare e godersi la vita come me. Guardando come i volontari di Unitalsi si prendevano cura dei malati, mi sono sentito davvero commosso e dall’altra parte di non aver ancora fatto nulla di ciò che Cristo mi chiede di fare come il buon samaritano. Ognuno aveva i suoi bagagli, ma per loro la priorità erano i malati.
Lavoravano instancabilmente giorno e notte per il benessere dei nostri fratelli e sorelle malati e anziani. Per me non sono altri miracoli oltre a questo. A ogni fratello e sorella dell’Unitalsi dico solo grazie di cuore e avrete sempre le nostre preghiere come fratelli africani che erano con voi, perché questo non ha toccato solo me, ma anche gli altri fratelli africani che erano con voi nel pellegrinaggio.
Che i vostri cuori non si stanchino mai di aiutare e che questa vostra sincera carità sia la via verso la gloria celeste che attende ogni figlio e figlia di Dio, come Gesù ci insegna nel vangelo di Mt 25, 34-36, «Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi».
Fra Charles Lwanga Maria Kiberu



