
Il pellegrinaggio dell’UNITALSI Triveneta a Lourdes è stato caratterizzato da un insieme di esperienze spirituali molto coinvolgenti e fortemente incisive per i pellegrini. Alcune giornate piene di sole hanno allietato gli incontri e le celebrazioni. Il viaggio in treno permesso la condivisione delle fatiche e rafforzato i legami, con la condivisione della preghiera, dei pasti, del servizio
agli ammalati.
La speranza è apparsa a tutti particolarmente significativa nella testimonianza di Bernardette: giovane appartenente a una famiglia povera, dal tratto umile, ma con grande forza interiore e disponibilità al manifestarsi di Dio nella sua vita. Il manifestarsi della Madre di Dio è stato per lei un dono e un compito. Un dono di grazia del tutto inatteso, proprio come nella vita di tanti pellegrini che giungono a Lourdes invocando aiuto e ricevendo molto di più. Per Bernardette è stato pure un compito non facile accogliere questo incontro con la Madonna e attestarlo alle autorità ecclesiali e quelle civili del suo tempo. La speranza si è manifestata nel frequentare assiduamente la Grotta presso la quale Maria è apparsa. Quella roccia ha assunto un significato fortemente simbolico per la vita di noi pellegrini. Sulla roccia Maria ha edificato la sua esistenza accogliendo lo Spirito Santo in Lei. La roccia della Parola di Dio, accolta e praticata. Passando all’interno della grotta di Lourdes molti pellegrini toccavano con le proprie mani quel luogo benedetto, per ricevere forza dalla presenza di Maria, stella della speranza.
Nella processione notturna la Stella era circondata e accompagnata da numerose luci, capaci di illuminare le notti esistenziali e quelle del mondo tormentato dalla guerra. La speranza è stata celebrata nella persona di Cristo che offre la propria vita nell’Eucaristia. Particolarmente intense le Messe celebrate nella Basilica San Pio X, laddove abbiamo sperimentato l’olio del perdono per tutti e del sollievo per i malati. La Messa internazionale celebrata domenica 25 maggio è stata una manifestazione di cuori ricolmi di gioia, di voci piene di musica, di corpi abitati dallo Spirito. Anche la processione Eucaristica con la benedizione solenne sui malati è tata una manifestazione piena di luce.
La speranza ci è giunta anche dal gruppo dei clown che si sono fatti vicini ai malati e hanno organizzato una festa finale in un clima di gratitudine. Il ricordo degli anniversari di matrimonio e di ordinazione presbiterale ha sigillato il grazie a Dio per il dono della fedeltà. E tutti abbiamo ravvivato la speranza nella vita, soprattutto quella segnata dalla malattia, dall’anzianità o da qualche ferita morale. È stata avvertita la vicinanza di Maria anche nel viaggio di ritorno e lo si poteva toccare con mano nel salutarci con tanta riconoscenza.
Mons. Giuliano Brugnotto – Vescovo di Vicenza



